Leopardi e la testualità leggera

  • 3 marzo 2005
Vitalissimo e variegato è il nutrimento che Giacomo Leopardi ha saputo trarre da quella che qui si definisce «testualità leggera»: ossia, per stare a due soli esempi, gli articoli di rivista o di giornale e i cosiddetti paratesti. 

Non si rivelerà dunque né inopportuno né improduttivo ripercorrere alcuni momenti (talvolta addirittura decisivi) della straordinaria esperienza leopardiana facendosi guidare da questi poliedrici e agili intertesti: con qualche implicazione, così pare di poter sostenere, anche di natura metodologica. Ma non ci si limiterà al fruitore: perché anche il Leopardi produttore di «testualità leggera» (in quanto collaboratore di riviste, o in quanto autore di «introduzioni», «prefazioni», «dediche», ecc.) merita attenta considerazione, e più (senza dubbio) ne meriterà in futuro.